COME AIUTARE I PESCATORI A MIGLIORARE IL TASSO DI SOPRAVVIVENZA PER OGNI PESCE RILASCIATO!
Keep Fish Wet è un’organizzazione NO profit statunitense che promuove l’uso delle “best practices”, ossia le migliori pratiche scientifiche per il catch and release. Tutti i pescatori sono confrontati con la cattura, la manipolazione e il rilascio dei pesci!
TUTTI I PESCATORI RILASCIANO PESCI CATTURATI
Lo scopo di questo articolo, che riassume quanto pubblicato nel sito ufficiale di Keep Fish Wet, è quello di sensibilizzare più pescatori possibili sull’importante argomento del catch and release.
La scienza dimostra che anche piccoli cambiamenti nel modo in cui un pescatore cattura, maneggia e rilascia un pesce possono produrre risultati positivi una volta che il pesce ritorna in libertà. L’uso delle “migliori pratiche” non solo aumenta il tasso di sopravvivenza dei pesci, ma li aiuta anche a riprendersi il più rapidamente possibile dopo il rilascio. L’utilizzo delle “migliori pratiche” per la cattura e il rilascio è un metodo efficace per la conservazione della fauna ittica.
CREARE UNA COMUNITÀ DI SUPPORTO
L’obiettivo di Keep Fish Wet è quello di creare una comunità di supporto per l’apprendimento e la condivisione delle “migliori pratiche” di cattura e rilascio. Keep Fish Wet non vuole puntare il dito contro i pescatori che trattengono legalmente i pesci. Però è chiaro che tutti i pescatori, chi più e chi meno, rilasciano pesci in acqua (a causa dei limiti di taglia, periodi di chiusura e protezione, specie protette, convinzione personale, ecc.) e quindi praticano in un certo senso il catch and release. Le “migliori pratiche” possono essere applicate a qualsiasi tipo di pesca, in qualsiasi tipo di acqua e parte del mondo.
COME PRATICARE CORRETTAMENTE IL CATCH AND RELEASE
La pratica del catch and release è stata utilizzata come metodo di conservazione per oltre un secolo (negli Stati Uniti d’America e molte altre nazioni estere…). Non bisogna essere scienziati per capire che liberare il pesce, invece di trattenerlo, significa catturarne di più un altro giorno. Gli studi scientifici si sono concentrati in modo specifico su come i pesci rispondono alla cattura, alla manipolazione e al rilascio. Possono quindi essere utilizzati per contribuire a ridurre gli impatti negativi della cattura e del rilascio, e fungere da base per le “migliori pratiche”. Questo tipo di ricerca ha guadagnato slancio negli ultimi decenni, e ora ci sono centinaia di studi scientifici riguardanti il catch and release, che rivelano il tasso di mortalità o sopravvivenza, se il comportamento o la fisiologia dei pesci ne è influenzato, e l’impatto a breve o lungo termine.
STUDI SCIENTIFICI ACCESSIBILI A TUTTI I PESCATORI
Sebbene molti di questi studi contengano indicazioni e suggerimenti che i pescatori potrebbero utilizzare per ridurre gli impatti negativi sui pesci che rilasciano, molte informazioni sono di difficile accesso e spesso sono scritte in un linguaggio troppo tecnico.
Un altro obiettivo di #KeepFishWet è quello di divulgare questa scienza e renderla più accessibile ai pescatori, anche con l’aiuto della serie Finsights.
La serie Finsights “traduce” alcuni dei più importanti studi scientifici sulla pesca in modo che possano essere compresi da più persone. Sono state riassunte le informazioni fondamentali per i pescatori sportivi.
Dal momento in cui sono allamati, e fino al momento del rilascio, i pesci possono subire un certo livello di lesioni e stress. Anche se un pesce si allontana vigorosamente quando lo si rilascia, gli effetti associati alla cattura e al rilascio possono essere negativi. Per esempio: una ridotta capacità di evitare i predatori, una riduzione dell’attività riproduttiva e la mortalità dovuta ad una maggiore suscettibilità alle malattie.
I 3 PRINCIPI
I PRINCIPI del “Keep Fish Wet” si orientano agli aspetti che sono maggiormente controllabili e influenzabili dal pescatore. I tre PRINCIPI sono universali e possono essere utilizzati per una vasta gamma di specie e ambienti, e sono supportati da prove scientifiche.
1 RIDURRE AL MINIMO L’ESPOSIZIONE ALL’ARIA
Proprio come gli esseri umani, anche i pesci hanno bisogno di ossigeno per mantenersi in vita. Ciò che è diverso è che i pesci ricevono l’ossigeno dall’acqua e non dall’aria. Anche i pesci hanno bisogno di respirare di più durante e dopo uno sforzo fisico, quando combattono all’estremità di una lenza e dopo essere stati catturati. Massimizzare la capacità dei pesci di ricevere ossigeno quando si stanno riprendendo da questo stress è essenziale per un rapido recupero.
Tenere un pesce fuori dall’acqua impedisce il recupero e può portare alla morte se fatto per troppo tempo. Anche brevi periodi di esposizione all’aria (anche solo 10-20 secondi per alcune specie) possono danneggiare i pesci.
È possibile ridurre gli impatti negativi mantenendo la bocca e le branchie di un pesce completamente immerse in acqua il più possibile.
2 ELIMINARE IL CONTATTO CON SUPERFICI ASCIUTTE
I pesci hanno uno strato di muco protettivo e squame che li proteggono dalle malattie. Il contatto con superfici asciutte, dure o ruvide (come le mani, le rocce, la sabbia e i fondali delle imbarcazioni) può rimuovere queste protezioni rendendo i pesci più suscettibili alle malattie, soprattutto alle infezioni fungine. Tenere i pesci in acqua o sopra l’acqua e tenerli con mani pulite e bagnate o con un guadino di gomma morbida, aiuta a preservare i pesci.
3 RIDURRE I TEMPI DI MANIPOLAZIONE
I pesci sono animali selvatici e la manipolazione è stressante per loro, sia che siano nelle vostre mani o in una rete. Possono essere necessarie ore prima che un pesce torni fisiologicamente alla normalità una volta liberato. Più a lungo si maneggia un pesce, più è stressante per lui, il che aggrava lo stress associato alla cattura.
Non confondete il fatto di vedere un pesce “nuotare via bene” come un segno che si sia completamente ristabilito.
Se non avete intenzione di scattare foto dei pesci, prendete in considerazione la possibilità di liberarli senza toccarli o di metterli nel guadino di gomma. Fate scorrere la mano lungo la lenza e rimuovete l’amo – cosa resa ancora più facile se l’amo è privo di ardiglione.
I SUGGERIMENTI
La maggior parte dei SUGGERIMENTI non richiede l’acquisto di ulteriore attrezzatura, ma piuttosto di dedicare un po’ più di tempo alla preparazione e alla consapevolezza prima di partire per un viaggio e mentre si è in pesca. Questo elenco fornisce suggerimenti semplici e facili che ogni pescatore può adottare:
SEGUIRE LE NORMATIVE LOCALI
In alcuni luoghi e per alcune specie selvatiche è illegale togliere i pesci dall’acqua, come pure trattenerli.
In molte aree non è permesso l’uso di ami con ardiglione.
PENSARCI DUE VOLTE PRIMA DI ANDARE A PESCA DI PESCI IN RIPRODUZIONE
La pesca di pesci che migrano verso le zone di riproduzione o che sono nella fase di deposizione delle uova, può seriamente influenzare negativamente il loro ciclo di vita e avere un impatto sulle generazioni future. A seconda della specie di pesci che state cercando e delle loro abitudini riproduttive, rinunciate a pescarli durante il periodo di riproduzione.
ATTENZIONE ALL’ACQUA CALDA
Fate molta attenzione a come maneggiate il pesce quando la temperatura dell’acqua si scalda. Il metabolismo dei pesci è direttamente legato alla temperatura dell’acqua e questo, insieme alla pratica della pesca, può rendere i pesci più vulnerabili agli effetti della cattura e del rilascio. Nella maggior parte dei casi, l’ossigeno si riduce con l’aumento della temperatura dell’acqua, il che significa che i pesci possono impiegare più tempo per riprendersi dallo stress subito. Addirittura in alcuni fiumi non è consentito pescare durante le settimane più calde dell’anno.
Vedi questo Finsights per maggiori dettagli.
UTILIZZARE AMI SENZA ARDIGLIONE
Non solo gli ami senza ardiglione causano meno danni alla bocca di un pesce, ma sono anche molto più facili e veloci da rimuovere! Questo vale per tutti i tipi di ami.
Vedi questo Finsights per maggiori dettagli.
CONSIDERARE L’UTILIZZO DI ESCHE ARTIFICIALI
La prima causa di mortalità per i pesci che vengono catturati e rilasciati è la ferita causata dall’amo, soprattutto se è profonda. I pesci hanno molte più probabilità d’inghiottire esche vive e naturali rispetto a quelle artificiali, che portano spesso a lesioni e mortalità. Prendete in considerazione l‘uso di esche artificiali che spesso s’infilzano sul labbro e si tolgono facilmente.
UTILIZZARE GUADINI DI GOMMA
Le reti in gomma sono meno abrasive e danneggiano meno le squame, le pinne, le branchie e il muco dei pesci rispetto alle reti a maglia di nylon annodate. Inoltre gli ami non si impigliano così facilmente nei guadini di gomma, il che può aiutare ulteriormente a ridurre il tempo del rilascio.
Vedi questo Finsights per saperne di più sulla scienza.
UTILIZZO DI PINZE PER SLAMARE
Talvolta l’uso delle pinze per slamare rendono più veloce e facile questa operazione, addirittura mantenendo il pesce sempre in acqua. Se l’amo invece è agganciato in profondità non slamatelo ma tagliate il filo all’altezza della sua bocca.
TEMPO LIMITE DI LOTTA
Una volta catturato all’amo, per il pesce si tratta di un notevole sforzo combattere all’estremità della lenza. Salpandolo rapidamente e senza portarlo allo sfinimento, è possibile ridurre lo stress fisiologico e muscolare che il pesce inevitabilmente subisce. Pescate sempre con l’attrezzatura e i finali adeguati al tipo di pesce che si vuole pescare.
TENERE I PESCI NELL’ACQUA O SOPRA L’ACQUA
I pesci possono facilmente scivolare dalle mani e cadere. Quando si tiene un pesce, mantenetelo dentro o leggermente sopra l’acqua – non sopra le barche o la terraferma. In questo modo, in caso di caduta, finirebbe in acqua senza danni.
MANEGGIARE IL PESCE CON ATTENZIONE
I pesci hanno organi interni sensibili, quindi teneteli delicatamente senza stringere. Evitate di mettere la mano sopra la loro bocca e le branchie, perché questo ostacola la respirazione. Se un pesce è più grande della vostra mano, usate entrambe le mani per tenerlo. Con i pesci più grandi, afferrate la base della coda e sostenete delicatamente il corpo vicino alle pinne pelviche.
FOTOGRAFARE IL PESCE BAGNATO
Provate a fotografare il vostro pesce mentre è in acqua. Questo mostra il pesce nel suo elemento naturale, e fa in modo che possa respirare. Se sollevate rapidamente il pesce per una foto, tenetelo il più vicino possibile all’acqua. Inoltre, lasciate che sia il fotografo a chiamare gli scatti – 1, 2, 3… sollevate il pesce… e scattate la foto. Se invece siete da soli sfruttate la funzione scatti multipli. Mantenete l’esposizione all’aria per 10 secondi o meno.
RIANIMARE SOLO I PESCI CHE NON RIESCONO PIÙ A NUOTARE
Un pesce si riprenderà meglio nel suo habitat naturale a meno che non sia più in grado di nuotare. Se un pesce ha perso conoscenza, avrà bisogno di essere rianimato prima di essere lasciato andare. La rianimazione può essere fatta nell’acqua in movimento, immergendo il pesce e tenendo la testa rivolta verso la corrente in modo che l’acqua scorra in bocca e sopra le branchie. In situazioni di acqua calma, muovete il pesce delicatamente per stimolare questo effetto.
Vedi questo Finsights per maggiori informazioni sulla rianimazione.
CONCLUSIONI
Troppo spesso si vedono ancora pescatori che maneggiano i pesci in modo assolutamente inadeguato. Se per vari motivi non si trattiene un pesce, bisogna fare tutto il possibile affinché abbia le possibilità di non subire danni e poter sopravvivere.

“Il destino di un pesce catturato e rilasciato è determinato principalmente dal comportamento del pescatore.”
-Brownscombe et al. 2017