Quale dubbing scegliere per la costruzione delle mosche secche ed emergenti?
Con questo semplice test, ho voluto verificare l’effettivo galleggiamento di alcuni tipi di dubbing che uso per il montaggio delle mie mosche secche ed emergenti.
I materiali per costruire i corpi degli artificiali sono molto numerosi e differenti fra loro (piume cdc, penne naturali e sintetiche, floss, foam, filati, ecc.), fra i quali ci sono anche i dubbing.
Se ne trovano di naturali (peli di animali), misti (peli di animali e materiali sintetici) e sintetici, con fibre di vario spessore, morbidezza, lunghezza, impermeabilità e colori. A seconda delle sue caratteristiche, un determinato tipo di dubbing si presta meglio per la realizzazione di mosche secche che imitano insetti adulti che galleggiano sulla superficie dell’acqua. Altri invece sono più indicati per costruire i corpi allo stadio emergente. Con questi artificiali si intende imitare gli insetti presenti in quel momento sul corso d’acqua, specialmente i tricotteri, i plecotteri e le effimere.
Di solito i dubbing sintetici sono maggiormente consigliati per le mosche secche, mentre quelli naturali per le ninfe o le sommerse in quanto tenderebbero ad assorbire acqua durante l’utilizzo.
Ma è veramente così?
Il mio test si è svolto in tre fasi distinte:
1) ho preso delle porzioni di 7 dubbing differenti, ne ho fatto delle piccole palline che sono state posate sulla superficie dell’acqua.
2) idem come sopra ma le palline sono state ripetutamente fatte affondare con il dito.
3) con il dubbing più galleggiante e con quello più affondante ho costruito una coppia di mosche secche, rispettivamente di emergenti montate in modo uguale. Questo per verificare se vi fossero ancora grandi differenze di galleggiabilità.
Risultati test di galleggiamento dei dubbing
Nel grafico è indicato il tempo (in minuti) impiegato dalle palline di dubbing per affondare:
> Le colonne di colore arancione mostrano il tempo impiegato secondo il punto 1).
> Le colonne azzurre invece il tempo impiegato secondo il punto 2).
Il grafico mostra le notevoli differenze di galleggiabilità dei diversi materiali. E’ abbastanza curioso costatare che il dubbing sintetico, particolarmente raccomandato per le mosche secche, sia affondato praticamente dopo pochi secondi!
Il test è stato ripetuto due volte ottenendo grosso modo gli stessi risultati.

Risultati test di galleggiamento delle mosche
Visto che non si pesca evidentemente solo con il dubbing, ho voluto verificare se queste differenze fossero presenti anche nelle mosche montate e pronte per la pesca. Ho costruito due secche e due emergenti tipo “parachute”, usando il dubbing “maschera di lepre naturale” e “superfine dry fly sintetico” (il più galleggiante e il più affondante nel test precedente). Le quattro mosche sono state posate in un contenitore d’acqua:
A) Le due emergenti hanno mostrato l’identico galleggiamento per i primi 2 minuti, dopodiché entrambe sono affondate nello spazio di circa 15 secondi.
B) Le due secche sono rimaste a galla per una decina di minuti, anche in questo caso mostravano un galleggiamento molto simile fra loro.
Conclusioni
Per le mosche che costruisco e uso nei torrenti, il tipo di dubbing incide meno di quanto si possa pensare in fatto di galleggiamento. E’ chiaramente più importante curare le giuste proporzioni e le dimensioni dei singoli componenti, questo per garantire una corretta distribuzione del peso e un buon bilanciamento in acqua. Non ho particolari preferenze in fatto di materiali, tuttavia da alcuni anni costruisco parte delle mie mosche secche con il pelo del mio cane. E’ un pelo veramente molto interessante, con un colore naturale che imita molto bene alcune effimere, non costa nulla ed è a Km zero!
Per chi fosse interessato consiglio il libro “Das grosse Buch vom FLIEGENBINDEN” di Klaus von Bredow, purtroppo credo sia disponibile solo nella lingua originale tedesca. E’ un libro veramente completo che tratta in modo esaustivo tutto l’argomento della costruzione delle mosche, in modo molto approfondito e competente.